Camilla Rotunno

“In un’epoca in cui siamo saturi di immagini la prima cosa che mi viene da fare è fermarmi, osservare quello che abbiamo già impressionato e capirne il motivo. Mi piace indagare questo bisogno sempre più forte di esorcizzare il passaggio con qualcosa che resti oltre la nostra stessa vita. Guardo gli istanti che hanno deciso di fermare e cerco di capire quanta verità ci sia dietro e quanta finzione, dove finisce la posa e inizia l’umano. La ricerca, più che fotografica, diventa antropologica. Dietro il pandemonio di pixel che svilisce la nostra immaginazione, chi c’è veramente? Quanto riusciamo a guardare ancora (oltre)? Che fine ha fatto la meraviglia?

Classe ’94. Sin dai primi anni di età sviluppa una forte curiosità per le immagini che si trasforma col tempo in un rapporto costante con la fotografia. Il suo intento principale è quello di documentare la realtà, preservando dei frammenti del tutto da custodire. Dopo un breve periodo a Napoli, dove muove i primi passi come fotografa freelance negli eventi musicali del centro storico, si trasferisce a Roma. Lì segue corsi volti ad approfondire il linguaggio fotografico. In seguito inizia a studiare cinema, televisione e nuovi media al DAMS di Roma Tre per approfondire sempre più il rapporto tra l’uomo e l’immagine.